I primi chilometri al buio mi fanno accorgere di aver tralasciato un aspetto importante della guida notturna dopo una calda giornata di sole invernale. Senza contenimento né pietà, la nebbia mi inghiottisce tra le sue fauci umide e oscure. Insidiosa e impalpabile ostacolo dei viandanti, in particolare di chi, come me, decide di spostare corpo e anima con una placca di plastica trasparente a pochi centimetri dal proprio viso caldo, che nel
giro di poche curve si appanna all’interno e si ricopre di umidità all’esterno, costringendomi a tenere la visiera aperta.