L’autostrada mi permette di tenere una velocità più sostenuta, seppur restando nei limiti, tale che la visiera del casco riesce ad asciugarsi dal fastidioso appannamento e posso così tenerla chiusa, per la gioia delle mie pupille. Alle otto passate raggiungo l’uscita per Novi Sad, ma mancano ancora cinquanta chilometri per arrivare in città. Per quanto bella possa essere la prospettiva di tornare a guidare tra le curve in collina, devo ammettere di essere un po’ stanco, ma non deve esserlo la mia vista, che non si lascia sfuggire un cartello con su scritto “Motel” e un segnale che invita a svoltare a sinistra.