Forse non mi rendo conto di esser quasi arrivato, di averci messo una settimana esatta, due giorni meno del previsto, e che non ci sarebbe alcuna fretta di giungere a destinazione. Forse dovrei ricordarmi che fuori fa freddo, e l’asfalto sta ghiacciando. Ma finisco il mio tè, indosso il casco e torno in sella. Solitamente impiego circa cinque ore per percorrere quattrocento chilometri, su una strada statale bella scorrevole e di giorno, con una veloce sosta. Ma qui siamo in Russia, e sono le cinque del pomeriggio, il sole si è già coricato dietro l’orizzonte. Che cavolo sto pensando di fare?
Pulisco per bene la visiera del casco ma soprattutto i fanali: la strana sostanza che usano per evitare la formazione di ghiaccio sulle strade, con il calore della lampadina si secca sul vetro, limitando tantissimo la luminosità.