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La situazione rimane costante fino alla frontiera quando inizia a nevicare, seppur timidamente. Stavolta non trovo nessuna fila, l’uscita dalla Russia avviene senza intoppi. Supero la terra di nessuno, che separa la frontiera di un paese dall’altro, circondato da tetri alberi con l’umidità congelata sui rami, in mezzo a rifiuti piccoli e grandi, da bottiglie di ogni tipo a interi telai di veicoli depositati qui a marcire, dopo aver rimosso più pezzi possibile. Un furgoncino è stato abbandonato sull’erba senza che vi sia stato lasciato altro che il telaio e il parabrezza, ovviamente danneggiato.
