È buio pesto quando i cartelli iniziano a indicare il centro di Budapest. Da stamattina ho percorso seicento chilometri, nelle ultime quattro ore ho guidato costantemente nelle medesime condizioni, interrompendo il contatto con l’acqua e i rettilinei solo negli svincoli per l’ingresso alle aree di servizio e sotto le tettoie dei distributori. Mi fermo nuovamente per fare rifornimento, e mi rendo conto che la moto sta consumando più carburante
del solito. Azzero uno dei contachilometri parziali ogni volta che faccio il pieno, rendendo semplice il calcolo della strada percorsa con un litro di benzina e per potermi accorgere immediatamente di un consumo anomalo, che può dipendere da tanti fattori, come un
problema meccanico anche banale, ad esempio una ruota sgonfia. Il mio caso è simile: la catena di trasmissione è alla frutta. L’alta velocità in autostrada e la continua pioggia abbondante rendono vana la lubrificazione, oltre al fatto che lo spray che sto usando non è adeguato.
“Se la catena si rompe non arrivo più a casa, oltre a correre il rischio di far danni… Meglio non pensarci”.